Miss, mie care Miss…- riflessioni del settembre 2011

Miss, mie care Miss…

Col finire dell’estate, termina anche l’era delle Miss. Ce ne sono state proprio tante. Per tutti i gusti (alcuni discutibili). Ma il Concorso più seguito, più ambito, più partecipato, contro cui si aprono persino dei ricorsi, è Lui:il “CONCORSO PER MISS ITALIA”, che si sta concludendo in questi giorni.Vallecrosia e Camporosso sono tappezzate di locandine che lo sponsorizzano. Non avevo mai assistito ad una cosa simile.

Abbiamo visto sfilare in televisione, senza prestarvi troppa attenzione, per la verità, stupende ragazze. Veneri sulla terra (ma con proporzioni fisiche che si distaccano dalla Venere di Milo o di Botticelli), con canoni fisici adeguati ai moderni dettami della moda, coperte da mini taglie, da mini-mini bikini e straminitanga. Insomma prototipi della bellezza femminile attuale omologata, discinta alla grande, sempre più senza segreti (beneficio o danno per un sano erotismo? Ai posteri l’ardua sentenza). Mie care Miss, chi vi sta parlando è un’ex-miss, che ha partecipato al Concorso di Miss Cinema Italia, negli anni ’60, arrivando fino alla finalissima di Salsomaggiore.

Ecco qui le mie foto.

2011 09 MISS 1

 La nostra Miss in posaSono passati troppi anni. Le foto hanno perso in parte la loro nitidezza. Si nota la provincialità, la modestia dell’atteggiamento e la semplicità dei miei giovani anni, in contrasto con la “spocchia” delle candidate d’oggi? Ero molto ingenua allora, ma non scema.

Pur stando sigillate in castigati costumi… mettevamo in mostra le gambe! Era il periodo dello scandalo delle Kessler! Fra queste foto e oggi sembrano trascorsi anni luce. Eppure temo che fili sottili li leghino ancora, anche se spero di no. Vediamo come.

Ho accettato di partecipare a quel concorso per divertirmi, pensavo, e poi non si sa mai…amavo recitare… chissà… la fortuna.
Giunta a Salsomaggiore (accompagnata da mio padre per proteggermi), ho subito capito che le mie speranze erano quasi nulle. Una valanga di stupende ragazze, alte, indossatrici, abituate a posare, sicure di sé, indifferenti all’esterno, mirate sull’obiettivo, accompagnate da fotografi, mi hanno fatto sentire spiazzata. Dopo un primo disorientamento, mi sono detta: Chi se ne frega? Per ora pensiamo a goderci questi giorni di vacanza. Dopo tornerò a ciò che ho sempre fatto: lavorare e studiare (ero all’Università e per pagarmi gli studi dovevo lavorare). Sono a Salsomaggiore! La migliore élite del mondo viene qui a rimettersi in sesto, potrei forse incontrare il Principe Azzurro! Tutte illusioni. Le delusioni si accavallavano una dietro l’altra e la noia la faceva da padrona.

-Ho subito capito che eravamo lì come oggetti e basta.
– Ci usavano gratuitamente per pubblicizzare le auto di allora. Erano capaci di stipare sino all’inverosimile quelle poverette miss nelle utilitarie, per dimostrare quanto fossero capienti. Era tutto un debordare di teste, braccia, gambe, dai finestrini. Ho temuto per la loro incolumità. Io non mi sono prestata, sono rimasta fuori a guardare inorridita.
-Ci mettevano in posa e dovevamo sorridere a comando. Cosa che io sabotavo.
Alla sera poi, altro che principi azzurri! Dovevamo ballare con una serie di signori che avevano ormai lasciato per strada i loro verdi anni. Fortuna che presentava Corrado!
Insomma, lo ripeto, una noia mortale. Non sono neppure mai riuscita a scambiare una parola con qualche altra concorrente. Mi sfioravano senza neppure guardarmi . Sembrava non si accorgessero che esistessi. Ci credete che ricordo ancora i loro sguardi persi nel vuoto e sento dello smarrimento?
Ma il più bello è arrivato il giorno prima della selezione finale.
Ci hanno convocate una alla volta. Arrivata al mio turno, sono entrata in una stanza semi-oscura. Dietro ad una scrivania stava seduto un “tipo”, che mi ha messo di fronte dei fogli prestampati invitandomi a firmare. Vista la mia perplessità, mi ha spiegato pari pari che, qualora mi fossero stati proposti dei contratti cinematografici, televisivi,pubblicitari ecc… ecc…, per 10 anni avrei dovuto rinunciare ai miei eventuali guadagni a vantaggio degli organizzatori del Concorso. Sono rimasta di pietra di fronte a quel contratto capestro. Ovvio dire che non ho vinto il Concorso e che nemmeno mi sono stati proposti contratti.
Tornata finalmente a casa, mi sono sentita liberata da un incubo. Ho gustato la gioia di tornare a dormire nel mio letto e non in una stanza d’albergo, di rivedere gli amici coi quali avevo tante cose in comune, di riprendere in mano libri e quaderni, di ricominciare col lavoro. Dopo tanta arida freddezza, ho assaporato quanto fosse preziosa la quotidianità, che mi dava sicurezza e mi riportava in sicuri confini. Quella della Miss è tata una parentesi amara da dimenticare, mi sono detta.
In seguito mi sono laureata. Ho lavorato. Ho costruito il mio domani con le mie capacità, rafforzando la mia identità e la mia autostima. Ho vissuto la mia vita fra gioie e dolori autentici, come ogni persona comune.
Oggi vi parlo da P.E.N.E.L.O.P.E., di cui faccio parte, che conduce battaglie contro l’utilizzo irrispettoso del corpo della donna, contro la violenza sul suo corpo, per la dignità e le pari opportunità. Perché, care Miss, ognuna di voi ritornata nel quotidiano, oggi più di allora, dovrà misurarsi con problemi di ogni genere, a partire dal lavoro ai servizi, alla solitudine, ai pregiudizi.
Quella che ho raccontato è la mia storia di Miss. Una Miss che si è aggirata per un po’ in un mondo effimero, in cui velocemente si dimenticano le Miss, che, del resto, vanno e vengono ogni anno.
Mie care Miss, se vi fa piacere partecipare a questi concorsi, prendeteli però per quello che sono: un momento di gioco che presto svanisce lasciando molte lacrime, se qualcuna vi ha puntato troppo. Soprattutto tenete gli occhi bene aperti, senza mai dimenticare che state solo giocando. E, se potete, evitate quegli abbracci alla vincitrice. Non sono veri! La realtà, mi risulta, essere un’altra. Quella che vi ho raccontato in tutta sincerità.
E…mi raccomando…se qualcuno vi convoca nella stanza semi-oscura, per sfruttarvi, approfittando dei vostri giovani anni, difendetevi, non fatevi del male: SCAPPATE a gambe levate e lasciateli tutti con un PALMO DI NASO!

 

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