DONNE E POLITICA – 12 aprile 2010

Nella nostra provincia è sotto gli occhi di tutti la crisi della rappresentanza e della partecipazione femminile.


In Italia le donne elette in questa tornata elettorale sono l’11,73 %, 82 su 699. E già c’è da essere molto critiche perchè siamo ancora una volta ben al disotto di quella che l’Unione europea indica come soglia minima del 30%. Il risultato più positivo è quello della Regione Campania, dove la nuova legge elettorale, col sistema della doppia preferenza per far scegliere un uomo e una donna, ha ottenuto il 23,3% di donne.


Ma guardiamo nella provincia di Imperia: zero, maglia nera!!! Nessuna donna della nostra provincia eletta nel Consiglio Regionale. Nessuna donna nel nuovo Consiglio Provinciale tutto maschile.


C’è ben poco da commentare.


Nella nostra vicina Francia, invece, la sinistra che vince ha il volto di tre donne: Martine Aubry (socialista), Cécile Duflot (verde), Marie-George Buffet (comunista).
Qual è il nostro problema?
La politica in Italia è da sempre luogo di potere maschile difficilmente penetrabile dalle donne. Le donne sono spesso solo le “tappabuchi” dell’ultimo minuto quando serve una donna da mettere in lista o in giunta…
‘Donne in politica’ è il tema che fa scorrere solo fiumi di inchiostro: le quote rosa sono uno degli ultimi espedienti ipotizzati nel dibattito politico, ma senza risultato alcuno in nessun partito.
E in alcuni partiti che ben sappiamo la rappresentanza politica delle donne è diventata solo una questione d’immagine e di velinismo…


Ma non sottovalutiamo anche un altro nostro problema: la politica, soprattutto quella attuale, è percepita da molte donne come una dimensione lontana dai propri interessi. Siamo sempre troppo poche e sempre meno coinvolte.


Sbagliato! Svegliamoci!!! La presenza e la partecipazione femminile sono un diritto ma anche, e soprattutto, un dovere.
È necessaria una presa di coscienza da parte di tutte noi del ruolo che la donna deve avere nella vita politica. In un momento come questo, di grande crisi democratica e culturale e sociale, dove la politica maschile è capace di far partire come prima cosa una crociata contro la pillola abortiva…, dove il primo problema che riguarda la sanità è il ricovero ospedaliero per la donna che prende la pillola…, dove a decidere quali sono i problemi delle donne da risolvere sono gli uomini… non possiamo noi donne essere assenti!
C’è bisogno di una nuova politica! E tutte quelle donne che hanno idee, intelligenza ed esperienza devono dare un vero contributo al cambiamento dell’Italia.
Abbiamo un nostro patrimonio oggi troppo rimosso: il ruolo determinante svolto dalle donne nella storia della Repubblica, a partire dall’impegno per la Costituzione, fino alle lotte femministe e ai movimenti delle donne degli anni settanta, che ha lasciato un segno nella politica.
Non disperdiamolo!


É un appello alle donne e ai partiti.

12 aprile 2010

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