17 agosto 2014: Editoriale MADRE COURAGE

Editoriale di Mari Pia Urso

Madre Courage

Domenica 17 Agosto, la mamma di Morel Malka, una ragazza israeliana, ha accompagnato la propria figlia, in assenza del padre che imprecava infuriato ai quattro venti, a sposare l’uomo amato: Mahumd Mansour, un giovane palestinese.
Il loro amore, ostacolatissimo, come si può immaginare, non ha impedito ai due giovani di sposarsi. Li hanno definiti i: Romeo e Giulietta del Medio Oriente, a lieto fine, nonostante le manifestazioni di protesta lungo le strade di Tel Aviv ad opera di conservatori estremisti.
Non ci vogliamo soffermare più di tanto su questa romantica storia d’amore, che pure ci commuove, ma ci preme porre lo sguardo sulla madre della sposa, di cui non conosciamo il nome, che, nonostante la campagna denigratoria cui è stata sottoposta la coppia, ha avuto il coraggio, la dignità, la lungimiranza di sfidare i pregiudizi e gli stereotipi del posto, di accettare e di difendere la scelta della figlia presenziando al matrimonio.
Ancora una volta una donna si rivela col suo coraggio portatrice di pace e di vita.
Ognuna di noi sente di potersi rispecchiare in questa mamma, che, nonostante le avversità e le guerre che imperversano su quelle martoriate terre, appoggia un progetto d’amore e di pace.
Speriamo che questa mamma, a cui va tutta la nostra solidarietà, come alla coppia degli sposi, sia d’esempio a tutte le donne del mondo, e, perché no?, anche agli uomini di buona volontà.
La pace si costruisce con i ponti, non innalzando muri.

I PONTI D’AMORE SONO PONTI D’ORO.

Maria Pia UrsoAhuva Masrawa, 65, an Israeli Arab woman

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