Il consultorio: ha ancora una validità? – 20 Gennaio 2012

I consultori furono istituiti nel 1975 (su impulso soprattutto delle donne) con lo scopo di assicurare informazione e assistenza psicologica, sanitaria e sociale per la maternità, la paternità e la procreazione responsabile, e molte altre tematiche quali i rapporti interpersonali e familiari, il sostegno alla coppia, l’educazione sessuale e il sostegno agli adolescenti e ai giovani.
Una concezione innovativa della sanità a misura di persona, in particolare della donna, servizi di base interdisciplinari per la promozione alla salute e al benessere: un modello di consultorio familiare valutato a livello internazionale dall’OMS.


I consultori rappresentano un patrimonio unico, non possono essere considerati un residuo del passato, ma un fondamento anche per il futuro: un servizio socio sanitario formato da diversi professionisti (dal ginecologo allo psicologo, dall’assistente sanitaria al pediatra… ecc.) chiamati a lavorare in equipe per un ascolto attento e una rielaborazione della domanda, per far emergere nell’utente la consapevolezza dei propri bisogni e delle proprie risorse, per una promozione della salute intesa come benessere sociale, psicologico e fisico.

Una sanità a misura di persona.


Ma sembra che in questo momento non se ne parli, o se ne parli assai poco. Anche le donne: le giovani non lo conoscono, le più adulte sembrano preferire i ginecologi privati. Forse le donne straniere ne usufruiscono più in abbondanza.


Sul nostro territorio il consultorio è un servizio molto importante, che va potenziato e non deprivato di risorse. L’informazione e l’accoglienza devono restare i suoi punti base. Dev’essere un’offerta attiva di prevenzione sociosanitaria e di tutela della salute sessuale e riproduttiva della donna, offerta attiva del pap test e della mammografia come prevenzione dei tumori femminili, e un’offerta attiva di consulenza e di sostegno, di educazione sessuale nelle scuole, di spazio adolescenti…

Ma in un periodo come questo, dove le amministrazioni pubbliche e le aziende sanitarie puntano a contenere la spesa, siamo sicure che il consultorio non stia perdendo risorse? D’altra parte le continue proteste populiste sulla sanità puntano l’attenzione soltanto sugli ospedali, non si parla mai dei servizi sul territorio, non si è mai sentito in nessun corteo di protesta nominare il servizio del consultorio!

C’è da sperare che oculate scelte politiche siano più attente ai veri valori di un modello sociale di salute e puntino alla stabilizzazione dei punti di eccellenza!

Lucia Corna

20 Gennaio 2012

Pubblicato nelle “lettere al giornale” del quotidiano La Stampa del 25 gennaio 2012

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